This shot up here shows Tebaldo, orphan nephew brought up by the Capuleti Count in the hatred against the Montecchi family. I quite enjoyed this scene, even though I didn't really understand what he was doing. In my opinion, the choreographic effort was wonderful; in fact, this is one of the two photographs I prefer, mainly because of the colours (not due to the camera, but to the extraordinary costumes). I will now proceed in describing the conditions in which I took these photographs, which will also explain why I am so proud of them. Obviously the use of flash was forbidden, so while I always set up the shooting settings with the manual mode, I am not that used to the manual focus, which was obligatory if I didn't want to light up the whole theatre (okay, maybe that's too much, but it was a lot of light). So, since I was really really far away from the stage and couldn't distinguish the actors' faces not even with my bare eyes, I decided to take about ten pictures per scene with different focus distances (if that's what they're called in English). I used a 70-300mm lens, and that's why I seem so near. Going home I found myself praying that at least two or three of them were good enough and… well, I am pretty satisfied. For the rest, I leave you the judgment part.
In the next photographs I will (nearly) just describe what was happening.
La foto qui sopra mostra Tebaldo, orfano cresciuto dal Conte dei Capuleti nell'odio e nel rancore verso i Montecchi. Questa scena mi è piaciuta particolarmente, anche se non ho ben capito che cosa stesse facendo. Penso che l'effetto coreografico sia magnifico; in effetti, questa è una delle due foto che preferisco, soprattutto per i colori (ottenuti non grazie alla fotocamera, ma grazie ai bellissimi costumi). Descriverò adesso le condizioni in cui ho scattato queste foto, cosa che spiegherà anche perché ne sono particolarmente orgogliosa. Ovviamente l'uso del flash era vietato, quindi mentre sono abituata a impostare manualmente la macchina, non lo sono per la messa a fuoco manuale, obbligatoria in quel caso per non illuminare a giorno il teatro (okay, magari ho esagerato, ma era parecchia luce). Quindi, considerando che ero molto lontana e non riuscivo a distinguere i volti degli attori neanche ad occhio nudo, ho deciso di scattare intorno alle dieci foto per ogni scena, ognuna con messa a fuoco differente. Ho usato un obbiettivo 70-300mm, quindi per questo sembro così vicina. Tornando a casa mi sono ritrovata a pregare perché ne fossero uscite almeno due decenti e.. beh, mi posso dire soddisfatta. Per il resto, a voi i giudizi. Nelle prossime foto mi limiterò (o quasi) a descrivere cosa stesse succedendo. |